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Lesioni personali: anche il bicchiere di vetro è un'arma impropria



“In tema di armiimproprie, anche un bicchiere di vetro,utilizzato come corpo contundente in un contesto aggressivo, diventa strumento atto ad offendere ed èarma ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 585, commasecondo, c.p.”.

A stabilirlo è la quintasezione penale della Corte di Cassazione,nella sentenza n. 30786 dell'11 luglioscorso, in una fattispecie riguardante un uomo, imputato del reato di lesionipersonali a danno di un carabiniere.

Avverso la sentenzadella Corte d'Appello - che, inparziale riforma della pronuncia di primo grado, dichiarava non doversi procedere in ordine al reato suddetto,escludendo la sussistenza delle circostanze aggravanti e dell'uso di un'armaper opporre resistenza a pubblico ufficiale, non potendo ritenersi tale unbicchiere non infranto - proponeva ricorsoper cassazione il procuratore generale, rilevando violazione di legge inordine alla ritenuta insussistenza dell'aggravante dell'utilizzo di arma, inrelazione al reato di lesioni personali.

La S.C. ha ritenuto fondatoil ricorso, ribadendo che “per arma impropria, deve intendersiqualsiasi oggetto, anche di uso comune e privo di apparente idoneità all'offesa, che sia in concreto utilizzato per procurare lesioni personali, giacché ilporto dell'oggetto cessa di essere giustificato nel momento in cui viene menoil collegamento immediato con la sua funzione per essere utilizzato come arma”.

Rinvenendo pertanto, nelcaso di specie, l'utilizzo del bicchiere di vetro come corpo contundente e, dunque,mezzo idoneo ad offendere, ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art.585, 2° comma, c.p., la Corte ha annullato la sentenza impugnata rinviando pernuovo esame.

Data: 17/07/2014 09:00:00
Autore: Marina Crisafi