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Cassazione: la CTU è un "atto compiuto nell'interesse generale della giustizia". Giudice può compensare queste spese



di Licia Albertazzi - Corte diCassazione civile, sezione sesta, ordinanza n. 14300 del 24 Giugno2014.

La compensazione tra le parti delle spese inerenti la consulenza tecnicad'ufficio, non avendo natura di condanna ma solo esclusione delrimborso rende legittima la decisione del giudicedi ripartire in parti eguali tra la parte soccombente e quellavittoriosa le spese sostenute in corso di causa per l'espletamentodella ctu.

Nel caso preso in esame dai giudici di piazza Cavour, il ricorrente (che aveva ottenuto nel giudizio di merito una sentenza favorevole), aveva lamentato dinanzi ai giudici di legittimità che la sentenza di merito aveva ingiustamente ripartito le spese della consulenza tecnica d'ufficio tra le parti mentre, a suo dire, tali spese dovevano essere poste totalmente a carico della parte soccombente.

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso soffermandosi sulla natura giuridica della consulenza tecnica d'ufficio, che va considerata come un ausilio a disposizione del giudice fornito daun esperto esterno e non tanto come mezzo di prova in senso proprio.

In quest'ottica la ctu può essere qualificata come un “attocompiuto nell'interesse generale della giustizia”, dunquenell'interesse comune delle parti nell'ambito dell'attivitàdi ricerca della verità. Motivata adeguatamente la decisione dicompensare tali spese, tenuto anche conto del comportamento delleparti in sede extraprocessuale, appare legittima.

In particolare la Corte evidenzia come il giudice di merito abbia applicato correttamente il potere discrezionale che gli è conferito dall'articolo 92 del codice di procedura civile dal momento che, nel caso di specie, era stata rilevata una sproporzione fra la somma richiesta e quella liquidata. Qui di seguito il testo della sentenza.

Data: 15/07/2014 16:13:00
Autore: Licia Albertazzi