Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianità di grado United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

L'esperienza emotiva dell'adozione



Di Laura Tirloni - L'Adozione, un percorsotalvolta invocato, ma anche in grado di suscitare paura in tutti isuoi attori: futuri genitori, futuri figli, insegnanti, parenti,amici di famiglia, vicini di casa e potremmo proseguire a lungo. Spesso quando sicomunica l'intenzione di adottare un bambino, l'interlocutore, fosseanche il migliore degli amici, tende a reagire cercando didissimulare il suo stupore e tentando di dire qualcosa di appropriatoalla situazione, perché questa è una scelta che non lasciaindifferenti. Ce ne si avvicina con una serie di difese e preconcetti, che, se tutto fila liscio, vengono progressivamenteabbandonati lungo il cammino.
Il punto dipartenza è sempre una doppia mancanza: i genitori sentono chegli manca qualcosa, che le loro potenzialità non sono espresse; ilbambino sa che la sua storia si è interrotta perché non ha più unpunto di origine. In un certo senso potremmo dire che se igenitori hanno il vuoto davanti, il figlio ha il vuoto dietro edentrambe le parti in gioco ignorano accanto a chi continuerannola loro strada futura. La loro vita sta per essere stravolta daquesta esperienza trasformativa a tutti gli effetti.

Ma sarà proprioquesta paura il ponte che inizialmente potrà avvicinare le dueparti, in quanto sentimento condiviso: 'capisco la tua paura perchéla sto provando anch'io'. Una paura che è fondamentale saperriconoscere, accogliere, esprimere e trasformare in qualcosa diprezioso e costruttivo. La mia paura mi dice che riconoscol'importanza e la responsabilità insita nella scelta di prendermicura di un essere che, nonostante la giovane età, è già passatoattraverso la più profonda delle sofferenze: l'abbandono. Spesso, tra l'altro, i genitori adottivi non sono a conoscenza (se non a grandi linee) della storia e dei fantasmi che popolano la vita passata dei figli adottivi e questo per certi versi può rendere ancora più complicato orientarsi nel fornire un aiuto mirato alla situazione e ai possibili traumi subiti. Inoltre, senormalmente ad un genitore naturale non viene richiesta alcun tipo dicompetenza specifica per poter avere un bambino, i genitoriadottivi sono di norma sottoposti a un lungo iter di valutazioneche li porta generalmente ad essere più consapevoli di se stessi edella loro scelta. Viene loro richiesto di motivare lapropria decisione di fronte a tutta una serie di organiburocratici che spesso non hanno sviluppato le capacità di ascolto edi comprensione necessarie a ricevere tale racconto, con tutto ilcarico di sentimenti ambivalenti, come il desiderio e la paura.

Alla fine l'adozionealtro non è che il profondo desiderio condiviso, di diventarefamiglia, un lungo cammino, complesso ed affascinante, verso ilraggiungimento della propria umanità.

Data: 12/04/2014 10:20:00
Autore: Laura Tirloni