Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianità di grado United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Demansionamento e dequalificazione del dirigente: è legittimo il risarcimento del danno non patrimoniale



di Marco Massavelli - Cortedi Cassazione Civile, Sezione Lavoro, sentenza n. 23530 del 16ottobre 2013. Incaso di licenziamentodel dirigentecostretto dal datore all'inattività forzosa il risarcimento deldanno non patrimoniale da demansionamento può ben essere liquidatoin via equitativacon l'ammontare determinato dal giudice tenendo contodell'esperienza e delle competenze lavorative accumulate inservizio dal dipendente dequalificato per un lungo periodo di tempoprima del recesso datoriale. Lo ha stabilito la Corte di CassazioneCivile, Sezione Lavoro, con la sentenza 16 ottobre 2013, n. 23530.

Nelcaso di specie, l'ex dipendente aveva richiesto, ed ottenuto, consentenza non definitiva della Corte d'appello, il risarcimento deldanno da dedotta dequalificazione professionale, asseritamenteattuata ai suoi danni, con il trasferimento ad altro ufficiodell'azienda, ove non aveva più svolto alcun incarico, fino allacessazione del rapporto di lavoro. La Corte di Cassazione, SezioniUnite, con la sentenza n. 711/99 ha statuito il principio secondo cuinell'ipotesi di cumulo di domande tra gli stessi soggetti, è daconsiderarsi non definitiva, agli effetti della riserva diimpugnazione differita, la sentenza con la quale il giudice dipronunci su una o più di dette domande, con prosecuzione delprocedimento per le altre, senza disporre la separazione ex articolo279, comma 2, n. 5, codice procedura civile, e senza provvedere sullespese in ordine alla domanda, o alle domande, così decisa,rinviandone la relativa liquidazione all'ulteriore corso delgiudizio: il ricorso contro la sentenza non definitiva è quindiammissibile. Secondo la giurisprudenza della Corte di Cassazione, intema di demansionamentoe dequalificazione,il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento deldanno non patrimoniale che asseritamente ne deriva, non ricorrendoautomaticamente in tutti i casi di inadempimento datoriale, non puòprescindere da una specifica allegazione, nel ricorso introduttivodel giudizio, sulla natura e sulle caratteristiche del pregiudiziomedesimo. Il danno va dimostrato in giudizio con tutti i mezziconsentiti dall'ordinamento.


Data: 21/10/2013 12:20:00
Autore: C.G.