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Cassazione: qual è la valenza probatoria della constatazione amichevole di incidente?



di Licia Albertazzi - Corte di CassazioneCivile, sezione terza, sentenza n. 21161 del 17 Settembre 2013. Qualeil valore giuridico di un cid compilato in modoerrato? Il presunto danneggiato di incidente stradale proponeazione di risarcimento danni avverso la compagnia assicurativadebitrice, unitamente al conducente del veicolo avversario; istanzache viene respinta sia in primo che in secondo grado sulla base delfatto che “non poteva essere riconosciuta una valenza probatoriadecisiva alla constatazione amichevole del sinistro (cid) in quantonella specie tale documento non conteneva una dettagliata descrizionedell'incidente”. Lo scontro sarebbe avvenuto, secondo leinformazioni ivi riportate, all'incrocio tra due strade che nellarealtà sono invece parallele. Inoltre, il teste citatodall'interessato non è stato in grado di identificare in modopreciso il luogo dell'accaduto.

L'interessato proponericorso in Cassazione. Egli contesta quanto meno la mancataapplicazione, da parte del giudice del merito, della presunzionedi concorso di colpa ex art. 2054 cod. civ. Al di là dellecensure operate dalla Cassazione in merito alla mancata formulazionedei quesiti di diritto (poiché il ricorso, dal punto di vistatemporale, ricade ancora nell'obbligo di applicazione dell'art.366bis c.p.c.) la Suprema Corte si sofferma comunque ad esaminare laquestione prospettata: il giudice di merito sarebbe giunto alleproprie conclusioni “attraverso una valutazione di incoerenzacomplessiva del quadro probatorio”. Inoltre, “ognivalutazione sulla portata confessoria del cid- comunque soggetto alla libera interpretazione giudiziale -“è preclusa dalla esistenza di una accertataincompatibilità oggettiva tra il fatto come descritto neldocumento e le conseguenze accertate in sede di istruttoria davantial giudice di merito”. Il ricorso è giudicato inammissibile.

Data: 23/09/2013 09:00:00
Autore: Licia Albertazzi