Separazione e divorzio con un'unica domanda  Matteo Santini - 02/04/24  |  Mutui, si infiamma il dibattito sul piano di ammortamento alla francese Antonio Sansonetti - 30/03/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom � ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Cassazione: il verbale delle autorità redatto a seguito di sinistro stradale fa piena prova sino a querela di falso



di Licia Albertazzi - Corte di Cassazionecivile, sezione terza, sentenza n. 13195 del 28 Maggio 2013.In tema di sinistri stradali il verbale stilato dalle autoritàintervenute fa piena prova sino aquerela di falso. Questo il principio ribadito dalla Cassazione nel caso inoggetto. Nei precedenti gradi di giudizio è stato accertato un concorso dicolpa a carico del ricorrente, condannando la controparte al risarcimento deldanno quantificato solo in modo parziale rispetto alla reale entità dellalesione subita del danneggiato. Il privato promuove dunque ricorso inCassazione contestando vizio dimotivazione della sentenza d'appello, il cui giudice, come quello di primogrado, si sarebbe attenuto esclusivamentealla ctu e non al verbale delle autorità prodotto in corso di causa. Sisarebbe così integrata sensibile discrepanzatra la ricostruzione della ctu e il fatto esplicato nel verbale delle autorità,determinando specifico convincimento giudiziale alla base di attribuzione dellecorrispondenti responsabilità.

 

“Il verbale redatto dagli agenti intervenuti sul posto dopo l'incidentefa piena prova fino a querela di falso in ordine ai fatti accertati visivamentedai verbalizzanti e relativi alla fase statica dell'incidente, quale risultava al momento del loro intervento”. Ilverbale delle autorità costituisce atto pubblico ed ha valore di piena prova ex art. 2700 cod. civ. :ciò significa che per contestarne l'autenticità e la veridicità la parte interessatadeve promuovere querela di falso, apposito strumento processuale che nel casodi specie non è stato attivato. La Suprema Corte accoglie così il ricorso ecassa la sentenza impugnata rinviando la questione al giudice di meritoaffinché rivaluti la questione sulla base degli accertamenti effettuati dalleautorità, verbalizzati nel rapporto prodotto in corso di causa.

Data: 03/06/2013 09:30:00
Autore: Licia Albertazzi