Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianità di grado United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Cassazione: la moglie non mortifichi il marito incolto. In caso di separazione rischia l'addebito

Roma - (Adnkronos) - La moglie che sposa un uomo culturalmente inferiore deve accettare i suoi limiti finche' morte non li separi. In caso di separazione, infatti, la consorte che ha mortificato il marito a causa della sua ignoranza, 'ferendone la sensibilita' e la dignita'', puo' rischiare di vedersi attribuire la colpa del fallimento nuziale. Parola della Corte di Cassazione che, con la sentenza 4367, ha accolto il ricorso di un marito di Bolzano, Josef F., che chiedeva che la colpa del crac nuziale fosse attribuita alla consorte Christine I. , 'rea' di averlo mortificato davanti ad amici e parenti per tutto la durata del matrimonio, facendogli pesare i suoi limiti culturali. Per la Suprema Corte, infatti, se queste mortificazioni assumono 'efficacia causale nella determinazione della crisi coniugale' possono legittimamente diventare motivo di addebito. Data: 31/03/2003
Autore: Adnkronos