Cassazione: ingiusta detenzione? Niente riparazione se ci sono stati contatti con organizzazione criminale
“Inoltre – precisa la Corte -, la valutazione del giudice della riparazione si svolge su un piano diverso, autonomo, rispetto a quello del giudice del processo penale, pur dovendo eventualmente operare sullo stesso materiale: tale ultimo giudice deve valutare la sussistenza o meno di una ipotesi di reato ed eventualmente la sua riconducibilità all'imputato; il primo, invece, deve valutare non se determinate condotte costituiscono o meno reato, ma ‘se esse si posero come fattore condizionante (anche nel concorso dell'altrui errore) alla produzione dell'evento ‘detenzione' (…). Il rapporto tra giudizio penale e giudizio della riparazione si risolve solo nel condizionamento del primo rispetto al presupposto dell'altro (…), spettando al giudice della riparazione una serie di accertamenti e valutazioni da condurre in piena autonomia e con l'ausilio dei criteri propri dell'azione esercitata dalla parte'.
La Corte, nel caso di specie, ha quindi evidenziato che “(…) il complesso di tali elementi …., ancorché considerati non decisivi per una affermazione di penale responsabilità, delinea – quanto meno – un comportamento altamente imprudente e superficiale, poiché lo (…) in tal modo, ha accettato il rischio di apparire coinvolto nell'organizzazione criminale”. Data: 12/09/2009 09:00:00
Autore: Cristina Matricardi