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Cassazione: basta con le prediche. Per i figli ciò che conta è l'affetto

Una tirata d'orecchie per mamma e papà arriva direttamente dalla Cassazione. I giudici della Corte invitano i genitori a lasciare da parte le prediche verso i figli e a dedicare loro più tempo ed affetto.L'educazione, spiega la Corte "e' fatta non solo di parole, ma anche e soprattutto di comportamenti e di presenza accanto ai figli, a fronte di circostanze che essi possono non essere in grado di capire o di affrontare equilibratamente".Il caso esaminato dalla Corte è relativo a una richiesta di risarcimento danni avanzata dai genitori di un ragazzo ucciso da un minorenne dopo una provocazione. Il padre e la madre dell'omicida, dopo la condanna nella fase di merito avevano chiesto una riduzione della somma da pagare per il risarcimento deducendo di aver impartito al proprio figlio una "sana e corretta educazione".Nel respingere il ricorso la Cassazione (sentenza 18804/2009 della terza sezione civile) ha ricordato che anche se"il minore era vicino ai 18 anni, cio' non esclude che il suo comportamento abbia manifestato un fallimento educativo, quanto alla capacita' di frenare i propri istinti o di incanalarli in modalita' espressive meno gravi e violente". Queste reazioni, spiega la Corte "per altro sembrano avere tratto origine proprio da comportamenti dei genitori, in particolare del padre, che unitamente all'atteggiarsi del contesto sociale in cui la famiglia si trovava a vivere hanno probabilmente ferito la sensibilita' del minore nelle suecorde piu' profonde e meno controllabili".Il giovane omicida secondo Piazza Cavour "e' stato lasciato praticamente solo di fronte alle provocazioni della vittima e dell'ambiente, in relazione a comportamenti, veri o presunti, di un genitore, in relazione ai quali si e' trovato indifeso". DI nessun rilievo poi la circostanza ch eil ragazzo stesse per raggiungere la maggiore età. Secondo la Corte ragazzi quando stanno per diventare maggiorenni continuano a mantenere "l'inettitudine a dominare i propri istinti e le altrui offese". Per questo è importante che i genitori gli stiano vicini. Data: 02/09/2009 09:00:00
Autore: Roberto Cataldi