Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianità di grado United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Il divieto di 'reformatio in peius' riguarda tutti gli elementi del calcolo della pena

Le SSUU della Cassazione (Sentenza n. 40910/2005) hanno stabilito "che il divieto di 'reformatio in peius' investe anche i singoli elementi che compongono la pena complessiva
Le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione (Sentenza n. 40910/2005) hanno stabilito "che il divieto di 'reformatio in peius' investe anche i singoli elementi che compongono la pena complessiva e riguardi non solo il risultato finale di essa, ma tutti gli elementi del calcolo relativo". I Giudici hanno precisato che la disposizione contenuta nel quarto comma dell'art. 597 c.p.p. individua "come elementi autonomi, pur nell'ambito della pena complessiva, sia gli aumenti o le diminuzioni apportati alla pena base per le circostanze, sia l'aumento conseguente al riconoscimento del vincolo della continuazione". Lo hanno stabilito le Sezioni Unite penali, con la sentenza n. 40910 del 27 settembre 2005, precisando che quando in appello viene esclusa, su impugnazione del solo imputato, la circostanza aggravante applicata in sentenza, il giudice, anche se irroghi una pena inferiore a quella comminata in precedenza, non può assumere, come pena base, una pena di entità maggiore di quella determinata in primo grado. Data: 13/12/2005
Autore: Cristina Matricardi