Alcoltest: la polizia non ha l'obbligo di aspettare il difensore Annamaria Villafrate - 13/04/24  |  Inadempimento obblighi stabiliti in sede di separazione e divorzio Matteo Santini - 12/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Aggredire con un ombrello è reato aggravato

Per la Cassazione anche l'ombrello se usato per offendere è un'arma impropria


di Marina Crisafi - Anche l'ombrello è un'arma, impropria. Per cui se usato per aggredire qualcuno fa scattare l'aggravante di cui all'art. 585, 2° comma, c.p. Lo ha stabilito la Cassazione, con la sentenza n. 13071/2017 (qui sotto allegata), confermando la condanna per reato di lesioni personali volontarie, aggravato e continuato, a carico di un soggetto che aveva aggredito quattro persone con il propri ombrello.

Accogliendo il ricorso del procuratore, avverso la sentenza del tribunale di non luogo a procedere per intervenuta remissione di querela, la quinta sezione penale, ha ritenuto configurata l'aggravante dell'uso dell'arma.

Va riaffermato infatti, osservano gli Ermellini, il principio secondo cui "l'aggravante dell'articolo 585 comma 1, ossia l'ipotesi di provocazione di lesione mediante l'uso di un'arma, resta integrata in tutti i casi nei quali la condotta venga posta in essere con strumento che risponda alla nozione di arma presente nel comma 2 dello stesso articolo 585". Una descrizione che "non richiama e non rende necessario verificare anche l'integrazione della contravvenzione di cui all'articolo 4 della legge 110/1975, nel senso che l'aggravante sussiste quando lo strumento utilizzato venga portato e usato anche in modo soltanto temporaneo per l'offesa alla persona e dunque senza giustificato motivo".

Da qui, l'annullamento della sentenza impugnata e parola al giudice del rinvio.

Data: 23/03/2017 21:00:00
Autore: Marina Crisafi