Detenzione armi: come annullare il provvedimento del Questore di revoca licenza e libretto di fucile uso caccia
L'impianto normativo di riferimento
La giurisprudenza sulla questione
Il Tar segnala che (C.d.S. III, 11.03.2014 n. 3547) il compito discrezionale dell'Autorità di P.S. non è sanzionatorio ma è quello di prevenire abusi nell'uso delle armi, a tutela della privata e pubblica incolumità: pertanto potrebbero incidere su questo tipo di valutazione anche circostanze idonee a mostrare profili di non completa affidabilità al loro uso.
In buona sostanza, non sarebbe richiesta una particolare motivazione, ma l'esistenza dei presupposti valutativi non arbitrari.
Ebbene, visto questo orientamento, il Tar ritiene però che il potere dell'amministrazione vada esercitato nel rispetto della coerenza logica e della ragionevolezza, con un resoconto in motivazione dell'adeguata istruttoria svolta, utile a mettere in luce perché il richiedente sia ritenuto non idoneo, pericoloso o capace di abusi.
Se queste premesse sono vere, nel caso esaminato l'Amministrazione ha basato la revoca su ipotesi di generiche conflittualità familiari e le ha poste in nesso causale con la capacità di abuso delle armi.
Ora, tutto questo non è accettabile, considerato che le norme come sopra illustrate prevedono situazioni diverse in forza delle quali negare la licenza: l'unica cosa che avrebbe dovuto fare l'amministrazione era di motivare congruamente sulle circostanze di "sospetto", cosa che evidentemente è mancata, tanto più il ricorrente del caso era persona integerrima, non imputata, non violenta ecc.
Gli "assunti tautologici"
Tante volte, esaminando casi simili a quello qui in commento, ci rendiamo conto di come possa essere semplice per l'Autorità "rifugiarsi" dietro quegli assiomi tautologici, cioè dietro principi ridondanti assunti come veri solo perché ritenuti evidenti (l'assioma potrebbe essere: la presunta emersione di elementi tali da far ritenere che il richiedente non sia in possesso dei prescritti requisiti di completa affidabilità)
Il deficit istruttorio
La carenza di istruttoria nel caso analizzato è consistita essenzialmente nel fatto che sono rimaste del tutto sconosciute le vere ragioni atte a sostenere il "sospetto di abuso" nell'uso dell'arma.
Cosa fare in casi simili?
E' semplice: controllare per bene il contenuto del provvedimento di revoca del Questore e, nel caso si noti la vistosa violazione delle norme sopra richiamate e ci si accorga che sono stati travisati dall'Amministrazione i criteri guida offerti dal Consiglio di Stato, ricorrere senza indugio al Tar.
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Data: 07/03/2016 19:56:00
Autore: Avv. Francesco Pandolfi