Il chirurgo capo-equipe risponde penalmente anche per gli errori dei suoi collaboratori
di Valeria Zeppilli –Con una nuova pronuncia in materia di malasanità, la Corte dicassazione ha sancito la responsabilità penale del chirurgocapo-equipe, in caso di decessodel paziente, anche per gli errori dei suoi collaboratori.
Secondo la Corte,infatti, la cooperazione tra più soggetti con competenze diverse,che connota il lavoro in equipe, va sottrattaall'anarchismo e deve essere necessariamente diretta ecoordinata dal capo del gruppo di lavoro.
Il capo-equipe, insostanza, è parzialmente sottratto al principio di affidamento e hala responsabilità di una costante e diligente vigilanzasull'attività del gruppo, anche successiva alla conclusionedell'atto operatorio in senso stretto.
Dinanzi alle molteplici edifferenti situazioni che possono verificarsi durante un intervento,il chirurgo responsabile dovrà quindi avvalersi necessariamentedel ruolo istituzionale che gli è stato affidato.
In ogni caso i giudiciprecisano che la sua responsabilità nonpuò essere di certo considerata priva di limiti ma emergesolo con riferimento a determinazioni che rientrano nel sapere comunedi ogni accorto terapeuta o che riguardano gli ambitiinterdisciplinari, mentre è da escludersi con riferimento adeterminazioni che presuppongono un sapere altamente specialistico.
Nel caso di specie, ilchirurgo capo-equipe, pur avendo manifestato un'opinione che poi sidimostrò corretta, non impedì all'anestesista di addormentare lapaziente, nonostante le complicanze che ne causarono il decesso.Secondo i giudici egli, in possesso delle conoscenze necessarie perponderare le implicazioni connesse all'anestesia curarica, avrebbedovuto sospendere l'atto operatorio che, peraltro, era urgente ma nonimpellente.
A causa del suocomportamento negligente, sulla base della sentenza n. 33329/2015il chirurgo dovrà quindi rispondere penalmente per il decesso delpaziente.
Data: 29/07/2015 21:40:00Autore: Valeria Zeppilli