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Cassazione: la zia che non ha un rapporto affettivo costante non può adottare il minore

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di Licia Albertazzi - Cortedi Cassazione civile, sezione prima, sentenza n. 11872 del 9 Giugno2015. In ambito di processo finalizzato all'accertamento dellostato di abbandono di minore dunque alla dichiarazione del suostato di adottabilità, è legittimo che il giudice escludal'audizione della zia dello stesso? Entro quali limiti i parentidel minore hanno diritto di essere sentiti? Nel caso di speciericorre la zia di un minore del quale, accertata l'evidenteincapacità genitoriale, nel merito è stata dichiaratal'adottabilità. La ricorrente, nonostante tempestiva domanda,lamenta di non essere stata ascoltata, impedendole quindi di provarela propria idoneità all'assegnazione del minore.


LaCassazione, nel fornire la soluzione alla questione, operaun'interpretazione dell'art. 12 legge 184/1983, normativa applicabileal caso di specie, sulla scia della giurisprudenza maggioritaria.“Detta disposizione, nell'indicare le categorie di persone chedevono essere sentite nel procedimento per la dichiarazione diadottabilità, opera un riferimento ai parenti entro il quarto gradoche abbiano mantenuto rapporti significativi con il minore, poichéil carattere vicariante della posizione dei congiunti diversi daigenitori ne comporta il coinvolgimento nel procedimento solo neilimiti in cui essi risultino attualmente titolari di rapportiaffettivi forti e durevoli”. Per rapporto affettivoimportante e durevole la Suprema corte intende la capacità ditale relazione di fornire al giudice elementi di valutazione utilialla definizione dell'interesse del minore, nonché appunto di esserevalida soluzione alternativa alla dichiarazione dello stato diabbandono. Nei fatti questo tipo di rapporto, né attualmente néall'epoca di incardinazione del processo di merito, non sussiste; diconseguenza il giudice del merito ha correttamente escluso chel'audizione della zia della minore fosse determinante ai finiprocessuali. Il ricorso è rigettato.

Data: 19/06/2015 23:00:00
Autore: Licia Albertazzi