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“Uno” contro tutti? Basta a far scattare la rissa, anche se i partecipanti non sono coinvolti contemporaneamente

Per la Cassazione il reato di rissa è configurabile in presenza di almeno tre persone contrapposte e anche se non tutti partecipano contemporaneamente


diMarina Crisafi - Basta uno solo contro tutti a far scattare il reato di rissa, purché i soggetti siano almeno tre. Non conta,inoltre, che i partecipanti non siano stati coinvolti tutti nello stessomomento, l'essenziale è che sia unica lasequenza di eventi.

Lo ha specificato la quinta sezione penaledella Cassazione, con la sentenza n. 19055/2015 depositata il 7 maggio scorso,confermando la condanna di un uomo imputato di aver partecipato ad una rissariportando peraltro lesioni.

Lo stesso, infatti, secondo laricostruzione della Corte d'Appello di L'Aquila, rimaneva vittima del furto del proprio casco da motociclista e rivolgendosiad un gruppo di ragazzi, presunti responsabili, ingaggiava una colluttazione con uno solo di essi. Successivamente,però, gli altri intervenivano indifesa dell'amico, per cui la lotta si estendeva con da una parte l'imputato edall'altra il gruppo.

Per il giudice territoriale nell'atteggiamentodell'imputato pertanto è ravvisabile il concorso in rissa. E la S.C. conferma.

Per il Palazzaccio, infatti, ai fini dellaconfigurazione del reato, “è necessarioe sufficiente che, nella violenta contesa, vi siano gruppi contrapposti, con volontà vicendevole di attentareall'altrui incolumità personale e, come è stato correttamente rilevato dalgiudicante, una delle parti in contesa può essere rappresentata da una sola persona, purché si raggiunga o sisuperi il numero complessivo di tre persone”.

Népuò assumere rilievo il fatto che l'avversario “originario” si fosseallontanato dopo la prima fase della rissa, poiché accompagnato da un amicopresso una fontana.

Ilreato, infatti, hanno aggiunto i giudici di piazza Cavour, si configura “anchenel caso in cui i partecipanti non sianostati coinvolti tutti contemporaneamente nella colluttazione e l'azione sisia sviluppata in varie fasi e si siafrazionata in distinti episodi, tra i quali non vi sia stata alcunaapprezzabile soluzione di continuità, essendosi tutti seguiti in rapidasuccessione, in modo da saldarsi in un'unicasequenza di eventi”.

Risultato:ricorso rigettato e reato confermato,con conseguente condanna dell'uomo anche al pagamento delle spese processuali.

Data: 12/05/2015 17:00:00
Autore: Marina Crisafi