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Nessuno può vietare ai nonni di stare con i nipoti. La Cedu condanna l'Italia

Possono finalmente incontrare la nipote dopo 12 anni, i due nonni torinesi che si sono rivolti alla Cedu per la violazione del loro diritto alla serenità e ai legami familiar


Possono finalmente incontrare la nipote dopo 12 anni, i due nonni torinesi che si sono rivoltialla Cedu per la violazione del lorodiritto alla serenità e ai legami familiari a seguito della decisione deitribunali italiani.

La Corte di Strasburgo, nella sentenza del 20 gennaio scorso (Manuello e Nevi c. Italia) hariconosciuto il loro diritto al legamecon la nipote e ha condannato l'Italiaal risarcimento di migliaia di euro per danni morali.

I due nonni paterni infatti non vedevano più la nipote da quando avevacinque anni, poiché i rapporti erano stati interrotti quando la nuora avevachiesto la separazione e il figlio era stato accusato per sospetti abusisessuali sulla bambina.

Nonostante il processo penale si era concluso con l'assoluzione piena delgenitore, la vicenda si è ripercossa nei rapporti con i nonni, perché i servizisociali e gli psicologi, incaricati dal tribunale di favorire lariconciliazione con padre e nonni paterni, non operarono in tal senso. Glipsicologi, infatti, espressero parere negativo sulla continuità dei rapporticon i nonni, poiché la loro posizione di genitori del padre della bimba econseguentemente il legame con il figlio, nonostante l'assoluzione, erano ingrado di causare sofferenze alla nipote, sicchè le visite furono considerate incompatibili con il benessere dellaminore e se ne chiese la sospensione.

La decisione del tribunale di Torino fu confermata anche dalla Corte d'appello e dalla Cassazione.

Ma i nonni non si sonorassegnati e si sono rivoltialla Corte europea denunciando un'aperta violazione dell'art. 8 Cedu sia per l'eccessivadurata del processo innanzi al tribunale dei minori (tre anni), sia per il mancato intervento delle autorità italianecontro la condotta ostativa dei servizi sociali, in deroga alle esigenze dibilanciamento tra il benessere della nipote e il loro diritto di visita.

Le loro istanze sono state accoltedalla Corte di Strasburgo, la quale ha imputatoall'Italia la violazione del diritto dei nonni a mantenere un legame con lanipote, in quanto legame che rientra a pieno titolo tra quelli tutelati dall'art.8 Cedu.

È vero che lo Stato, nel caso di abusi sessuali, deve agire con grandeprudenza e le “misure prese perproteggere il minore possono porre dei limiti ai contatti con i membri dellafamiglia”, hanno affermato i giudici europei, ma è vero, altresì, che le autorità italiane avevano il dovere dicompiere ogni sforzo e adottare le opportune cautele al fine di salvaguardare il legame familiare,evitando il disfacimento totale delle relazioni familiari, come avvenuto nelcaso di specie.

Spetta alle autorità interne, infatti, ha spiegato la Cedu, predisporre le misure necessarie a tutelareil benessere primario del minore garantendo l'equo bilanciamento degli interessi. Favorire il rapporto tranonni e nipoti e, nello specifico, il percorso di riconciliazione, è, pertanto,uno degli obblighi positivi dello Stato, analogamente a quello riguardante irapporti con i genitori e in generale a tutte le fasi prodromiche alconseguimento del benessere primario del minore.

Data: 21/01/2015 14:36:00
Autore: Marina Crisafi