Saluto romano: reato di pericolo concreto e presunto Annamaria Villafrate - 21/04/24  |  Inadempimento obbligo vaccinale: illegittima la detrazione di anzianità di grado United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 19/04/24  |  La scienza smascherata United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 21/06/23  |  Compiti a casa: i docenti devono usare il registro elettronico  Redazione - 12/04/23  |  Annullate multe over50: la prima sentenza United Lawyers for Freedom - ALI Avvocati Liberi - 26/03/23  |  

Codice Deontologico e pubblicità online: i giovani avvocati dell'AIGA chiedono chiarimenti al CNF. Si limita pesantemente la presenza nel web dei legali

Nessuna pubblicità online, né pagine Facebook o iscrizione a directory per i legali italiani.


Nessunapubblicità online, né pagine Facebook o iscrizione a directory per i legaliitaliani.Questo è quanto sembrerebbe ricavarsi dal testo del Codice Deontologico Forense, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16ottobre scorso e in vigore dal prossimo15 dicembre, che ha scatenato la reazione dell'AIGA (l'Associazione Italiana Giovani Avvocati), che ha chiestochiarimenti al CNF sulla reale portata della norma.

Il dubbio nasce dal fatto che l'art. 35, comma 9, del Codice prevede che l'avvocato possa “utilizzare, a fini informativi,esclusivamente i siti web condomini propri senza reindirizzamento, direttamente riconducibili asé, allo studio legale associato o alla società di avvocati alla qualepartecipi”. Il successivo comma 10, inoltre, aggiunge che “l'avvocato èresponsabile del contenuto e della sicurezza delproprio sito, che non può contenereriferimenti commerciali o pubblicitari sia mediante l'indicazione direttache mediante strumenti di collegamento interni o esterni al sito”.

Dal dettato della norma si ricaverebbe non solo il divieto assoluto del ricorso aitipici strumenti pubblicitari del web, come l'Adwords di Google o i banner,ma, secondo l'AIGA la limitazione sembrerebbe estendersi sia alle directory che presentano i servizi degli avvocati che aiportali dedicati alla ricerca degli studi legali (come, ad es., le PagineGialle), reindirizzando ai loro siti,che addirittura alle pagine Facebook professionali che offrono informazionie aggiornamenti utili all'utenza (recanti, appunto, il nome del legale all'internodel dominio Facebook).

Restrizioni considerate dall'AIGA un vero e proprio “bavaglio anacronistico”e inaccettabile, considerato che la pubblicità online, se utilizzatacorrettamente, è un veicolo perfettamente lecito per indirizzare la potenzialeclientela verso i siti dei legali, analogamente a quanto avviene con i mediatradizionali (giornali, affissioni persino in autobus, ecc.).

A tal fine, l'associazione ha inviato lalettera di chiarimenti al CNF, auspicando che la risposta del Consiglio siaimprontata ad una lettura moderna dellarealtà in cui i professionisti operano, consapevole che un divieto di talfatta porrebbe l'intera categoria “in una condizione di forte disparità esvantaggio” rispetto ai colleghi europei e d'oltreoceano.

Vedi:
- Il testo del comunicato stampa AIGA
- Il Codice Deontologico Forense


Data: 07/11/2014 08:15:00
Autore: Marina Crisafi