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Cassazione: obbligo e modalità di reintegro del lavoratore dipendente



di Licia Albertazzi - Corte diCassazione civile, sezione lavoro, sentenza n. 13060 del 10 Giugno2014. Una volta accertata l'illegittimità dell'apposizione deltermine al contratto di lavoro, con conseguente condanna del datoredi lavoro al reintegro in servizio nella formacontrattuale a tempo indeterminato, a che condizioni pratiche ciòdeve avvenire? Secondo la Suprema corte il datore deve riammettere inservizio il lavoratore nelle sue mansioni originarie: il rapportocontrattuale, infatti, si intende come mai cessato.

Nel caso inoggetto il lavoratore era stato assegnato a sede diversadall'originaria e, non essendosi presentato una nuova sede, era stato licenziato per assenza ingiustificata dal posto di lavoro. Laquestione, giunta in Cassazione, viene risolta dalla Corte secondo cui “l'ottemperanza del datore di lavoro all'ordinegiudiziale di riammissione in servizio a seguito di accertamentodella nullità dell'apposizione di un termine al contratto dilavoro implica il ripristino della posizione di lavoro deldipendente, il cui reinserimento nell'attività lavorativa devequindi avvenire nel luogo e nelle mansioni originarie”, poichéla continuità del rapporto di lavoro originario implica che “laprestazione deve persistere nella medesima sede”. Non essendola decisione del datore di lavoro di destinare il dipendente pressoaltra sede sorretta da alcuna motivazione razionale, la stessadeve essere considerata illegittima, considerando a maggior ragioneche il dipendente stesso – in sede di conciliazione – avevaesplicitato i motivi per cui gli risultava impossibile prendereservizio presso la sede designata. Il ricorso dell'azienda èrigettato.

Data: 31/08/2014 09:00:00
Autore: Licia Albertazzi