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Cassazione e fallimento: responsabilità di sindaci e amministratori per inerzia di gestione della Scarl



di Licia Albertazzi - Corte di Cassazionecivile, sezione prima, sentenza n. 10452 del 14 Maggio 2014. Sussiste responsabilità, dunque conseguente obbligo dirisarcimento del danno, a carico degli amministratori e deisindaci della Scarl ove le perdite riportate dalla societàsuperino il capitale sociale. L'art. 2539 cod. civ. prevede infattil'obbligo, a carico di amministratori e, ove i primi sianoinadempimenti, dei sindaci, di convocare l'assemblea ove si ravvisiuna causa di scioglimento della società (nel caso di specie,appunto, la consistente rilevanza delle perdite, giunte a superare lostesso importo del patrimonio sociale) al fine di adottare gliopportuni provvedimenti. Sia i sindaci che gli amministratorivenivano quindi citati dal fallimento della società al fine diaccertare la loro responsabilità e venivano condannati a risarcireil danno sia in primo che in secondo grado di giudizio. Avverso lasentenza d'appello tutti i soggetti interessati propongono ricorso inCassazione, lamentando, tra gli altri, violazione di legge permancato raggiungimento della prova di detta responsabilità.


La Suprema corte rigettail ricorso, dichiarando in parte inammissibili, in parte infondati,tutti i motivi di ricorso. In merito alla circostanza della mancataintegrazione probatoria sostiene in particolare che “laprosecuzione dell'attività, malgrado la perdita dell'intero capitalesociale” è fatto di per sé solo idoneo a fondarel'illegittimità della condotta degli amministratori e, di riflesso,anche dei sindaci, non avendo questi sopperito all'inefficienza e aldisinteresse dei primi. In particolare, “la responsabilità deisindaci deriva dalla violazione degli obblighi di controllo evigilanza configurabili anche in relazione alle iniziative daassumere rispetto ad un bilancio”.

Data: 15/05/2014 10:00:00
Autore: Licia Albertazzi