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Lo stalking reciproco: maggiori cautele da parte del giudice quando i coniugi si offendono a vicenda



Avv. Maria Rando

silvia.rando@yahoo.it
Nuove prospettive per la punibilità dello stalking, reato che è espressione del cambiamento dei tempi, dell'evoluzione dei rapporti umani, delle dinamiche di coppia e familiari. Recentissima è la sentenza che delinea la figura in termini di reciprocità delle offese.

Cosa cambia? Qual è il nuovo ruolo del Giudice dinanzi a questi casi?
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 45648/2013 ha deciso che, quando entrambi i coniugi si molestano reciprocamente, la figura degli atti persecutori si configura lo stesso, ma dovrà essere valutata con maggiore accuratezza.

Il Giudice deve motivare le proprie decisioni sulla base dell'effettivo danno subito dall'offeso, verificando lo stato d'ansia o di paura, il reale timore per l'incolumità propria o di persone vicine e il cambiamento forzato delle abitudini di vita.

La predominanza di uno dei coniugi può essere valutata dal Giudice come atteggiamento molesto e punibile, che porta la vittima solo ad una reazione legittima e non punibile.
Avv. Maria Rando, avvocato civilista, Taranto
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Data: 13/02/2014 12:00:00
Autore: Avv. Maria Rando