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Cassazione e responsabilità da cose in custodia: non risponde il Comune se il danneggiato non prova il nesso causale



di Licia Albertazzi - Corte di CassazioneCivile, sezione sesta, ordinanza n. 26096 del 20 Novembre 2013. Lasemplice circostanza di aver subito un danno su una strada pubblicanon implica necessariamente un obbligo per il Comune di risarcire il danno nella sua qualità di custode.

Resta, infatti, onere del danneggiato provare sia la presenza di unostacolo qualificabile giuridicamente come insidia otrabocchetto (nel caso inoggetto, un palo della luce, posto però oggettivamente al centrodella strada, luogo sicuramente ben visibile) sia l'esistenzadi un nesso causale tra l'evento lesivo ed il danno subito.

Nel caso di specie, al dilà dei vizi formali contenuti nel ricorso alla Suprema Corte, lastessa si sofferma comunque brevemente sul merito della questione,enunciando il principio alla base dell'intera materia dellaresponsabilità civile della Pubblica Amministrazione in merito aidanni cagionati da cose in sua custodia: “la norma dell'art.2051 codice civile, che stabilisce il principio della responsabilitàper le cose in custodia, non dispensa il danneggiatodall'onere di provare il nesso causale tra queste ultime e il danno,ossia di dimostrare che l'evento si è prodotto come conseguenzanormale della particolare condizione, potenzialmentelesiva, posseduta dalla cosa”. La problematica, non superandoil filtro della Sesta Sezione, viene dichiarata inammissibile.

Data: 07/12/2013 12:00:00
Autore: Licia Albertazzi