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Codacons: serie TV 'Una grande famiglia' è ingannevole, esiste obbligo narrativo di dare soluzioni alle storie



Diversi telespettatori hanno fatto pervenire delle proteste all'Osservatorio per la qualità dei programmi TV del Codacons in relazione alla fiction di Raiuno “Una grande famiglia”, della quale nei giorni scorsi è andata in onda l'ultima puntata.

Le segnalazioni degli spettatori hanno riguardato principalmente il mancato scioglimento dei misteri presenti nella serie, non essendo state fornite risposte ai quesiti che durante la stagione hanno gravitato attorno alla storia della famiglia Rengoni.

Tra le molte domande pervenute all'associazione consumatori, le più gettonate sono state: quali i motivi della sparizione di Edoardo, il primogenito di casa Rengoni? Dove erano nascosti i soldi e perché? Cosa nascondeva il personaggio di Serafina? Per ottenere risposta, i telespettatori saranno costretti a seguire la seconda serie prevista per l'autunno.

Per questa ragione il Codacons, unitamente all'Associazione Utenti Radiotelevisivi, ha dichiarato di voler presentare un esposto all'Antitrust e all'Autorità per le Comunicazioni: l'associazione ha infatti dichiarato nel comunicato stampa che ”nei confronti del telespettatore esiste un obbligo di buona fede che passa anche dallo sviluppo delle trame narrative, e che deve essere garantito dalle reti televisive”.

La buona fede non sarebbe stata rispettata secondo il Codacons, che ha etichettato “Una grande famiglia” come un prodotto televisivo “ingannevole”, poiché non fornirebbe soluzione ai quesiti avanzati e obbligherebbe pertanto il telespettatore a seguire anche la seconda serie nella speranza di comprendere i misteri della prima.

Data: 18/05/2012 09:00:00
Autore: Andrea Proietti