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Abbassare l'età della vaccinazione a 50 anni, la proposta di Fereranziani

La federazione nazionale della terza età ha presentato, come ogni anno, i risultati dello studio, condotto dal centro Sic, sui costi e rischi dell'influenza stagionale. I dati confermano, purtroppo, un livello di vaccinazione piuttosto bassa fra i lavoratori italiani: solo il 25% dei lavoratori si vaccina a fronte dell'oltre il 65% dei pensionati. Cio' determina un numero elevatissimo di assenze per malattia che potrebbe essere facilmente ridotto a seguito di una vaccinazione maggiormente diffusa. Federanziani ha tentato di calcolare i costi e i vantaggi di un'eventuale vaccinazione anche sotto i 65 anni di età: "se si riuscisse a immunizzare i 23 milioni di lavoratori italiani si spenderebbero 117 mln di euro (5 euro per dose), ma i risparmi reali sarebbero almeno di dieci-quindici volte superiori". Da questo dato è partita la proposta alle Istituzioni di finanziare le vaccinazioni a partire dal 50° anno d'età avviando, magari, un progetto pilotato circoscritto a livello territoriale per poter studiare più approfonditamente le ripercussioni di una simile misura.“Chiediamo alle istituzioni di investire in un progetto pilota di abbassamento dell'età vaccinabile, in una singola regione – ha proposto Roberto Messina, presidente Federanziani – Il nostro centro studi condurrà in seguito uno studio, in collaborazione con le Università, per verificare se i risultati, in termini di risparmi per il Ssn, corrisponderanno a quello che oggi le ricerche ci consentono di prevedere”.Un'apertura a tale proposta é stata espressa da associazioni di categoria e rappresentanti delle Istituzioni, i quali hanno annunciato l'intenzione di aprire un tavolo, di concerto con i soggetti interessati, per mettere in piedi, nel più breve tempo possibile, un progetto pilota. La spesa pubblica per la prevenzione, in Italia, é di molto inferiore a quella degli altri patner europei e rappresenta solo l'1% della spesa pubblica totale nazionale. La proposta di Federanziani, quindi, servirebbe a mettere l'Italia in linea con gli altri Paesi, riducendo, di molto, la spesa per assenteismo dal lavoro, visite mediche, ospedalizzazioni e consumo di farmaci. Data: 22/06/2011 09:00:00
Autore: Emanuele Ameruso