Non esiste una regola univoca per la determinazione dei canoni di locazione, alcuni contratti sono a canone libero, determinabile cioè dalle parti, altri invece devono rispettare alcune regole per quanto riguarda l'importo del canone

Canone di locazione: c'è un importo massimo?

Esiste un limite massimo per il canone di locazione oltre il quale non si può andare? La risposta? "Dipende" dal tipo di contratto. Nel nostro ordinamento esistono infatti diversi tipi di contratti di locazione, questi i più importanti:

  • il 4+ 4 detto anche a canone libero;
  • il 3+2 noti come "contratti a canone concordato";
  • i contratti transitori che non possono durare per più di 18 mesi;
  • i contratti per gli studenti universitari della durata minima di 6 mesi e massima di 3 anni;
  • i contratti di locazione turistica;
  • i contratti di locazione per locali ad uso commerciale.

Come si può capire dal termine "a canone libero" il primo contratto 4+4 non va incontro a limiti di importo. Le parti possono quindi convenire la somma del canone in libertà, che deve essere però dichiarata con esattezza nel momento in cui si provvede alla registrazione del contratto.

Il discorso cambia se si stipula un contratto a canone concordato, perché in questo caso il tetto massimo è quello stabilito dagli accordi intercorsi tra le associazioni più rappresentative di locatori e conduttori. Il fatto che vi sia un tetto massimo non preclude comunque alle parti di accordarsi per un canone di importo inferiore, il limite infatti riguarda l'importo massimo del canone.

I canoni delle locazioni transitorie sono soggetti a valori minimi e massimi che variano in base alla zona in cui sono situati gli immobili, quelli delle locazioni per gli universitari sono predefiniti da accordi locali.

Le locazioni turistiche infine, sono libere, non sono quindi soggette a limiti di importo.

E un importo minimo?

Per completezza occorre dire che, se il limite massimo di importo è stabilito per particolari tipi di contratti, il legislatore per determinate locazioni immobiliari ha fissato un importo minimo del canone al di sotto del quale non si può scendere. Si tratta delle locazioni abitative degli immobili che appartengono alla categoria A (esclusa la A10) in relazione ai quali l'importo del canone non può essere inferiore al 10% del valore catastale calcolato in base alla valutazione automatica. Importo minimo stabilito al fine di contrastare l'evasione fiscale. Per chi applica un importo inferiore sono previste maggiorazioni di imposta, sanzioni e interessi.

Per approfondimenti, vai alla guida "Le locazioni"

Isabella Vulcano
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