Domanda Riparazione Ingiusta Detenzione
La riparazione per ingiusta detenzione è un diritto riconosciuto a chi ha subito custodia cautelare e poi è stato prosciolto con formula piena. L'art. 314 c.p.p. disciplina i presupposti e la procedura per ottenere un equo indennizzo dallo Stato.
- Proscioglimento: sentenza irrevocabile di assoluzione o non luogo a procedere
- Formula piena: per non aver commesso il fatto, fatto non sussiste, fatto non costituisce reato
- Detenzione subita: custodia cautelare, arresti domiciliari, obbligo/divieto dimora
- Termine: 2 anni dal passaggio in giudicato
SEZIONE PENALE
UFFICIO RIPARAZIONI
DOMANDA DI RIPARAZIONE
PER INGIUSTA DETENZIONE
(Art. 314 c.p.p.)
Il/La sottoscritto/a _________________________, nato/a a _________________ il ____________, residente in _____________________, via _________________ n. ___, C.F. _________________________, tel. _________________, email/PEC _________________________
rappresentato/a e difeso/a dall'Avv. _________________________ del Foro di _________________, presso il cui studio in _____________________, via _________________ n. ___ elegge domicilio, giusta procura speciale in calce al presente atto
PREMESSO CHE
- con ordinanza del _________________ il GIP/Tribunale di _________________ disponeva nei confronti del/della sottoscritto/a la misura cautelare [specificare: custodia in carcere / arresti domiciliari / obbligo di dimora / divieto di dimora] nell'ambito del procedimento penale n. _____/_____ R.G.N.R.;
- l'imputazione riguardava il reato di _________________________ [indicare reato contestato e articoli];
- la misura cautelare veniva eseguita in data _________________ e il/la sottoscritto/a rimaneva sottoposto/a a restrizione della libertà personale dal _________________ al _________________ per complessivi giorni _____;
- con sentenza del _________________ il Tribunale/Corte di _________________ pronunciava nei confronti del/della sottoscritto/a:
☐ assoluzione perché il fatto non sussiste (art. 530 co. 1 c.p.p.)
☐ assoluzione per non aver commesso il fatto (art. 530 co. 2 c.p.p.)
☐ assoluzione perché il fatto non costituisce reato (art. 530 co. 1 c.p.p.)
☐ sentenza di non luogo a procedere (art. 425 c.p.p.)
- la predetta sentenza è passata in giudicato in data _________________ [allegare certificato di irrevocabilità];
- la custodia cautelare subita non è stata computata in altra causa penale né il/la sottoscritto/a ha già ottenuto riparazione per lo stesso periodo;
CONSIDERATO CHE
- sussistono tutti i presupposti di cui all'art. 314 c.p.p. per il riconoscimento del diritto alla riparazione per ingiusta detenzione;
- il/la sottoscritto/a non ha dato causa o concorso a dare causa per dolo o colpa grave al provvedimento di custodia cautelare;
- il comportamento processuale del/della sottoscritto/a è sempre stato corretto e collaborativo [specificare eventuali elementi: spontanee dichiarazioni, interrogatori, etc.];
- la presente domanda è proposta nel termine di due anni dal passaggio in giudicato della sentenza di proscioglimento;
DANNI SUBITI
1. Danno Patrimoniale
Il/La sottoscritto/a ha subito i seguenti danni patrimoniali diretti:
- Perdita del posto di lavoro presso _________________ con reddito mensile di € _________________ (doc. n. _____)
- Mancato guadagno per il periodo di detenzione: € _________________
- Spese legali sostenute: € _________________ (doc. n. _____)
- Spese per ________________: € _________________
Totale danno patrimoniale: € _________________
2. Danno Non Patrimoniale
Danno morale:
La privazione ingiusta della libertà personale per giorni _____ ha
causato al/alla sottoscritto/a grave sofferenza psichica, angoscia,
[specificare: depressione, attacchi di panico, necessità cure psicologiche].
Danno esistenziale:
La detenzione ha compromesso [specificare: rapporti familiari, perdita
opportunità lavorative, compromissione reputazione, isolamento sociale].
Danno all'immagine e alla reputazione:
[Descrivere l'impatto mediatico, sociale e professionale della vicenda]
QUANTIFICAZIONE DELLA RIPARAZIONE
Ai fini della quantificazione si richiamano:
- I parametri elaborati dalla giurisprudenza di legittimità
- La media riconosciuta dalle Corti d'Appello (€ 235-250 al giorno)
- Le circostanze aggravanti del caso concreto
Calcolo base: giorni _____ x € _____ = € _________________
A cui si aggiungono i danni specifici sopra indicati per complessivi € _________________
Tutto ciò premesso, il/la sottoscritto/a
CHIEDE
che la Ecc.ma Corte d'Appello di _________________, verificata la sussistenza dei presupposti di cui all'art. 314 c.p.p., voglia:
1) RICONOSCERE il diritto del/della richiedente alla riparazione per l'ingiusta detenzione subita dal _________________ al _________________ per complessivi giorni _____;
2) LIQUIDARE a titolo di equa riparazione la somma di € _________________ o quella diversa somma ritenuta di giustizia;
3) CONDANNARE il Ministero dell'Economia e delle Finanze al pagamento della somma liquidata, oltre interessi legali dalla presente domanda al saldo;
4) Con vittoria di spese, competenze ed onorari del presente procedimento.
IN VIA ISTRUTTORIA
Si chiede l'ammissione dei seguenti mezzi di prova:
- Acquisizione del fascicolo processuale n. _____/_____ R.G.N.R.
- Acquisizione ordinanze cautelari e verbali di esecuzione
- Prova testimoniale sui danni subiti (testi: _________________)
- CTU medico-psicologica per accertamento danni psichici
ALLEGATI
Si producono i seguenti documenti:
- Copia sentenza di assoluzione/proscioglimento
- Certificato di irrevocabilità della sentenza
- Copia ordinanze cautelari
- Certificazione periodi di detenzione
- Documentazione danni patrimoniali
- Certificazioni mediche/psicologiche
- Procura speciale alle liti
- _________________________
_________________, lì _________________
_________________________
(firma del richiedente)
Avv. _________________________
(firma del difensore)
PROCURA SPECIALE ALLE LITI
Il/La sottoscritto/a _________________________, nato/a a _________________ il ____________, residente in _____________________, via _________________ n. ___, C.F. _________________________
DELEGA
l'Avv. _________________________ del Foro di _________________, C.F. _________________________, con studio in _____________________, via _________________ n. ___, a rappresentarlo/a e difenderlo/a nel procedimento per riparazione da ingiusta detenzione davanti alla Corte d'Appello di _________________, conferendogli ogni più ampio potere e facoltà di legge, ivi compresa quella di transigere, conciliare, incassare somme, rilasciare quietanze, nominare sostituti.
Elegge domicilio presso lo studio del predetto difensore.
Dichiara di essere stato informato ai sensi del GDPR 679/2016 sul trattamento dei dati personali.
_________________, lì _________________
_________________________
(firma)
È autentica
Avv. _________________________
(firma e timbro)
Guida alla Domanda di Riparazione
1. Presupposti per la Riparazione (Art. 314 c.p.p.)
Requisiti necessari (cumulativi):
- Custodia cautelare subita: carcere, arresti domiciliari, obbligo/divieto di dimora
- Proscioglimento con formula piena:
- Il fatto non sussiste
- Non aver commesso il fatto
- Il fatto non costituisce reato
- Non luogo a procedere (stesse formule)
- Sentenza irrevocabile: passata in giudicato
- Assenza di dolo o colpa grave: non aver causato l'errore
2. Formule che NON danno diritto alla riparazione
Non danno diritto alla riparazione:
- Assoluzione per insufficienza di prove (abrogata)
- Prescrizione del reato
- Amnistia o indulto
- Perdono giudiziale
- Non punibilità per particolare tenuità del fatto
- Estinzione del reato per altra causa
3. Termini e Competenza
| Aspetto | Disciplina |
|---|---|
| Termine | 2 anni dal passaggio in giudicato (decadenza) |
| Competenza | Corte d'Appello del distretto dove aveva sede il giudice che ha emesso il provvedimento |
| Procedimento | Camera di consiglio con contraddittorio |
| Impugnazione | Ricorso in Cassazione |
4. Cause di Esclusione (Art. 314 comma 2)
La riparazione è esclusa se il richiedente ha dato causa o concorso a dare causa per dolo o colpa grave all'errore giudiziario. Esempi:
- False dichiarazioni o reticenze
- Comportamento processuale sleale
- Occultamento di prove
- Fuga o latitanza volontaria
- Uso di false generalità
5. Quantificazione dell'Indennizzo
Criteri giurisprudenziali:
- Base giornaliera: € 235-250 al giorno (media nazionale)
- Maggiorazioni:
- Condizioni detentive particolarmente dure
- Durata prolungata della detenzione
- Particolare gravità del danno
- Età avanzata o condizioni di salute
- Danni ulteriori: dimostrati specificamente
6. Procedimento
- Deposito domanda: presso cancelleria Corte d'Appello
- Nomina relatore: entro 5 giorni
- Comunicazione al PM: per eventuali osservazioni
- Fissazione udienza: in camera di consiglio
- Decreto decisorio: entro 15 giorni dall'udienza
- Notifica: al richiedente e al Ministero
7. Documenti Essenziali
- Sentenza di proscioglimento (copia autentica)
- Certificato di irrevocabilità
- Ordinanze cautelari e verbali esecuzione
- Certificazione periodi detenzione (DAP o Casa Circondariale)
- Documentazione medica (se rilevante)
- Prove del danno patrimoniale
8. Aspetti Fiscali
Regime fiscale favorevole:
- L'indennizzo è esente da imposte
- Non costituisce reddito imponibile
- Non rileva ai fini previdenziali
- Contributo unificato: esente
9. Errori da Evitare
- Presentare domanda fuori termine (2 anni)
- Non documentare adeguatamente i periodi di detenzione
- Confondere formule assolutorie (piena/dubbiosa)
- Omettere la procura speciale
- Non allegare certificato di irrevocabilità
- Genericità nella quantificazione dei danni
10. Casistica Particolare
Misure cautelari computabili:
- Custodia cautelare in carcere: sempre
- Arresti domiciliari: sempre
- Obbligo di dimora: se effettivamente limitativo
- Divieto di dimora: valutazione caso per caso
- Ricovero in REMS: equiparato a custodia
Situazioni particolari:
- Pluralità di imputazioni: riparazione solo per capi assolti con formula piena
- Custodia all'estero: computabile se per lo stesso fatto
- Minori: stessi diritti con tutore/genitori
- Decesso: diritto trasmissibile agli eredi
Attenzione: La domanda di riparazione per ingiusta detenzione richiede particolare attenzione nella documentazione e nei termini. Il termine di 2 anni è di decadenza e non ammette interruzioni o sospensioni. Si consiglia sempre l'assistenza di un professionista specializzato per la corretta predisposizione della domanda.