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Data: 10/04/2015 12:05:00 - Autore: G.C.
Correva l'anno 2012 quando il governo tecnico guidato da Mario Monti decise di reintrodurre la tassa sulle abitazioni principali (con il decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011, noto ai più come "manovra Salva Italia", successivamente convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011): grazie all'IMU furono 24 i miliardi di euro che entrarono nelle casse dello Stato.A distanza di due anni, nel 2014, il governo Renzi ha incassato 25 miliardi di euro, fra IMU e TASI (che non prevede le detrazioni di 50 euro per ogni figlio under 26 a carico, fino alla somma di 200 euro): un record, se pensiamo che nel 2011 l'ICI aveva fruttato solo 9 miliardi di euro. Nel biennio 2012-2014, il patrimonio immobiliare italiano ha portato, in totale, 69 miliardi di euro nelle casse statali e, ogni anno, i proprietari versano fra i 15 e i 16 miliardi di euro in più ai Comuni.
Sono queste le cifre che, secondo Confedilizia, riguardano il patrimonio immobiliare italiano: a conti fatti, con il governo Renzi le tasse sugli immobili si sono quasi triplicate. Secondo Confedilizia Si è trattato di un duro colpo per il settore immobiliare che ha creato sfiducia riducendo i vantaggi degli investimenti immobiliari. Il pericolo è che un carico così alto di tasse sugli immobili possa avere conseguenze negative a catena che si riflettono sulle possibilità di crescita del paese. Insomma un mix micidiale di tasse che rendono una situazione insostenibile. E ad averci rimesso di più sono quei proprietari che hanno scelto di affittare con la formula del "canone calmierato" (ossia conformando importo del canone agli accordi sindacali che intervengono a livello territoriale) che sono arrivati a pagare fino al 291% in più. |
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