Cassazione: non basta un decaffeinato per fare un Hag!
D'ora in poi i baristi dovranno fare molta attenzione quando i clienti ordinano del caff� Hag. Non baster� infatti, per accontentarli, servire un decaffeinato qualunque. Secondo la III Sezione Penale della Corte di Cassazione infatti (Sent. 12100/02), un simile "scambio", potrebbe integrare gli estremi del reato di frode in commercio. I giudici della Corte hanno evidenziato che "la condizione dell'essere decaffeinato non � l'unico elemento che possa valere a differenziare le diverse marche di caff� di tale tipo, potendo sulla qualit� di ognuno, incidere anche altri fattori quali, ad esempio, un particolare processo di decaffeinizzazione differente a seconda delle diverse ditte produttrici". La Corte ha osservato che un marchio specifico, sebbene venga utilizzato nel gergo comune per individuare un prodotto generico, mantiene una sua specificit� da cui non si pu� prescindere. La tutela di un marchio � dunque finalizzata a garantire il prodotto da un uso illegittimo da parte di terzi e la decadenza della c.d. esclusivit� pu� essere legata solo a un'eventuale volgarizzazione del prodotto dovuta a inattivit� del suo titolare.