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Data: 27/05/2025 07:00:00 - Autore: Vincenzo Vitale
Negli ultimi anni, molti correntisti si sono chiesti se sia legittimo che la banca applichi interessi sugli interessi, cioè pratichi l'anatocismo, in particolare nei contratti di conto corrente o apertura di credito. A fare chiarezza sono intervenute due recenti decisioni della Corte di Cassazione: l'ordinanza n. 11014 del 2024 e l'ordinanza n. 18664 del 2023. A prima vista sembrano in contrasto, ma in realtà affrontano la questione da due punti di vista diversi e perfettamente compatibili. Cosa ha detto la Cassazione nel 2024Nel caso deciso con l'ordinanza n. 11014/2024, il correntista aveva contestato la capitalizzazione trimestrale degli interessi attivi perché il tasso previsto era solo dello 0,01% annuo, cioè talmente basso da essere, secondo lui, "fittizio". Secondo il ricorrente, questo avrebbe reso illegittimo l'anatocismo. La Corte però ha respinto la censura, affermando che: "Anche un tasso minimo, come lo 0,01%, produce comunque un effetto anatocistico, perché la capitalizzazione fa crescere l'importo nel tempo, indipendentemente dal valore del tasso."Quindi: anche un tasso basso non equivale a zero, e se c'è una clausola che prevede la capitalizzazione, essa produce effetti. Cosa ha detto la Cassazione nel 2023Nell'ordinanza n. 18664/2023, la questione era diversa. Qui si discuteva se la clausola di anatocismo fosse valida, nonostante il tasso attivo fosse pari allo 0,020% annuo sia come tasso nominale che come tasso effettivo. La Cassazione ha stabilito che: "Se il contratto non indica chiaramente il tasso effettivo annuo, cioè il tasso comprensivo della capitalizzazione, la clausola di anatocismo non è valida, anche se formalmente è stata pattuita."In sostanza: la delibera CICR del 2000 impone che nei contratti stipulati dopo la sua entrata in vigore, il tasso annuo deve essere calcolato tenendo conto della capitalizzazione. Se manca questo dato, la banca non può applicare interessi sugli interessi. Assenza di contrasto giurisprudenzialeNonostante gli esiti differenti, le due ordinanze non si pongono in contrasto, in quanto rispondono a censure diverse, basate su presupposti giuridici differenti: Aspetto Cass. 11014/2024 Cass. 18664/2023
Dunque le due sentenze offrono criteri distinti ma complementari per valutare la legittimità dell'anatocismo nei contratti bancari successivi al 2000:
Cosa significa per il cliente bancarioSe hai firmato un contratto di conto corrente o di apertura di credito dopo il 2000, sappi che la banca può applicare interessi sugli interessi solo se:
Se anche uno solo di questi requisiti manca, la capitalizzazione può essere contestata, e gli interessi indebitamente addebitati possono essere recuperati. È necessario esaminare ogni contratto nel dettaglio, per verificare se le clausole siano effettivamente valide secondo le norme di legge. Ogni contratto va analizzato caso per caso: anche un tasso minimo può nascondere clausole irregolari. Avv. Silvia Vitale Avv. Vincenzo Vitale STUDIO LEGALE VITALE Via F. Petrarca n. 21 bis 72013 Ceglie Messapica (BR) tel - fax 0831/377971 - info@avvocatovincenzovitale.it https://www.avvocatovincenzovitale.it/ |
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