Il 2011 sarà per l'Unione Europea un anno di importanti riforme della propria governante, rese ancora più necessarie dagli eventi tragici in Giappone e, soprattutto, nel mondo arabo, che hanno reso ancor più evidente la necessità di dotarsi di strutture più efficienti e rapide nella capacità di proporre soluzioni. Una delle riforme più importanti che sono state esitate riguarda il Patto di Stabilità, con l'introduzione di regole più severe e immediate, per il risanamento dei bilanci pubblici. Ad esempio, i governi si sono impegnati a ridurre il debito pubblico
, nella misura del 3% annuo, sulla quota superiore al rapporto del 60% tra debito e pil. Sempre in relazione ai conti pubblici, è previsto un maggiore impegno per tendere al rapporto deficit/pil del 3%, stando sotto quella soglia massima consentita dal patto. Infine, in materia finanziaria, è stato introdotto il cosiddetto "Patto Euro Plus", che prevede l'adozione di misure di incremento della produttività, per alcuni Paesi non dell'area euro, come Bulgaria, Danimarca, Lettonia, Lituania, Polonia e Romania, che si impegnano così a convergere maggiormente verso le politiche europee, in attesa anche di un loro futuro ingresso nell'Eurozona, con l'adozione da parte loro della moneta unica.

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