Quattro associazioni dei consumatori, Acu, Altroconsumo, Codici e La Casa del Consumatore, hanno inviato alle compagnie di telefonia mobile Tim e Vodafone una lettera di diffida, in cui chiedono di non erogare più il servizio di SOS ricarica, a causa dei costi esorbitanti di addebito, che oltrepassano la soglia legale del tasso di usura. SOS ricarica, come in tanti sapranno, è un servizio che prevede la possibilità di ricevere un accredito di 4,5 euro, nel caso di Tim, e di 3 euro, nel caso di Vodafone, qualora l'utente abbia necessità di avere un credito. La somma accreditata verrà poi decurtata dalla società, nel momento in cui viene effettuata la ricarica.
Il problema sta nel fatto che i costi del servizio sono nell'ordine del 50% della ricarica ricevuta, con questo rendendo il servizio stesso, nella realtà, poco conveniente, semmai una extrema ratio, nel caso in cui si abbia l'urgenza di chiamare o inviare sms, non avendo la possibilità di ricaricare. I consumatori denunciano, quindi, che tale costo non solo violerebbe la legge sull'usura, perché applica un tasso sproporzionato sull'accredito (prestito) effettuato, ma addirittura sarebbe in contrasto con la legge del 2007 che eliminò i costi di ricarica mobile. Nei prossimi giorni, vedremo le reazioni ufficiali e la risposta "commerciale" di Tim e Vodafone.

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