Sono passati quasi 3 mesi, da quando dall'1 gennaio di quest'anno, anche in Italia le buste di plastica tanto inquinanti quanto utilizzate hanno iniziato ad andare in pensione, fino ad esaurimento scorte. Una scomparsa graduale, ma inesorabile, che diventerà effettiva per la grande distribuzione entro il 30 aprile, mentre si procederà con lo smaltimento delle scorte fino ad altri 5-6 mesi per i negozi più piccoli. In realtà, già facendo la spesa delle vecchie buste di plastica non c'è più traccia, e la loro posto ci sono le biodegradabili, che inquinano poco, ma che non riscontrano il plauso dei consumatori italiani.
Sono, infatti, mediamente più piccole del 30% di quelle di plastica e hanno il grave difetto di non essere utilizzabili una seconda volta, dato che si bucano dopo pochi attimi dal loro uso. Ma un altro aspetto non va proprio giù ai consumatori italiani: il costo. Codacons denuncia che le nuove buste bio gravano per almeno 3-4 centesimi in più l'una, con un effetto negativo sulla spesa dei consumatori, tanto che l'associazione invita all'iniziativa di boicottaggio della spesa, per protestare contro i rincari dei supermercati e suggerisce di portare da casa le comode e gratuite borse di tela, un rimedio vecchio ed efficace contro la speculazione delle grandi catene di supermercati.

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