Solo pochi giorni fa, il Ministro allo Sviluppo, Paolo Romani, e il sottosegretario Saglia avevano istituito la "Commissione per la valutazione delle dinamiche dei prezzi dei carburanti", con il compito di monitorare il prezzo della benzina alla pompa, per verificare l'esistenza più volte denunciata dai consumatori della cosiddetta "doppia velocità" e di rialzi ingiustificati di prezzi. Ma adesso Fegica e Faib, associazioni sindacali dei benzinai, non ci stanno e annunciano uno sciopero se non verranno ascoltate le loro opinioni, in merito ai provvedimenti del ministro in tema di distribuzione alla pompa. Le associazioni
, dal canto loro, denunciano i tentativi del governo di interloquire con i lobbisti del petrolio, senza ascoltare le denunce degli automobilisti e rilanciano, chiedendo la liberalizzazione della vendita alla pompa anche nei centri della grande distribuzione, in modo da favorire la concorrenza. Idea totalmente osteggiata dai benzinai, i quali ritengono una tale misura una vera e propria sciagura per la sopravvivenza del settore, soprattutto nei piccoli centri urbani, che poi si ripercuoterebbe negativamente anche sui consumatori, sotto forma di minori centri di sosta, in cui fare benzina, con l'esigenza di dovere percorrere anche chilometri per fare rifornimento e con il prezzo deciso da pochi grandi centri di distribuzione. Come sempre, la vittima delle chiacchiere è l'automobilista italiano.

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