La CGIL propone una serie di interventi in materia di lavoro pubblico e privato da inserire nel decreto Milleproroghe ora all'esame del Parlamento. Tra questi: "Abrogare la norma del taglio delle spese per 'lavoro flessibile' e prorogare cosi' i contratti di lavoro flessibile nella pubblica amministrazione. Riaprire i termini per la stabilizzazione per coloro che sono in possesso dei requisiti. Garantire il mantenimento delle condizioni previdenziali a tutti i lavoratori in mobilita' superando il tetto di 10mila imposto dalla manovra economica. Riaprire i termini per l'esercizio della delega
per la riforma degli ammortizzatori sociali". La Cgil soprattutto contesta i termini di proroga differiti al 31 marzo. Dopo quella data, spiega il sindacato, "si procedera' per una ulteriore proroga fino al 31 dicembre prossimo dei procedimenti con uno o piu' decreti del Presidente del consiglio dei ministri, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, sottraendo cosi' tale scelta alla discussione parlamentare".
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