Se le nozze sono durate almeno tre anni l'extracomunitario che divorzia non perde il diritto al rinnovo del permesso di soggiorno. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza n.19893/2010), affermando che l'immigrato in tal caso ha diritto a restare nel territorio Italiano. L'unica condizione è che il matrimonio "sia durato almeno tre anni, di cui almeno uno nel territorio nazionale prima dell'inizio del procedimento di divorzio o di annullamento". Il caso esmainato dalla Corte è relativo ad una signora dell'Ecuador sposata con un italiano nel 99 e poi separata nel 2006. La questura aveva erroneamente ritenuto che la fine del matrionio facesse venire meno il diritto di rinnovo del permesso di soggiorno
per l'extracomunitaria. Ne seguiva un decreto di espulsione convalidato dalla Corte d'appello di Genova nell'ottobre 2007. La donna si è quindi rivolta alla suprema Corte che le ha dato ragione bacchettando i giudici di merito per non aver applicato il decreto legislativo n. 30 del 2007 "in forza del quale - si legge in sentenza - il divorzio e l'annullamento del matrimonio con il cittadino dell'Unione non comportano la perdita del diritto di soggiorno dei familiari del cittadino dell'Unione non aventi la cittadinanza di uno stato membro, a condizione che il matrimonio sia durato almeno tre anni, di cui almeno uno nel territorio nazionale, prima dell'inizio del procedimento di divorzio o di annullamento".

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