Copiare il testo integrale di una sentenza nella prova scritta di un concorso pubblico, costituisce reato ai sensi dell'art. 1 della Legge 475/1925. Lo ricorda la Corte di Cassazione spiegando che non vale ad escludere la configurabilità del reato il fatto di aver citato la fonte. Il candidato di un concorso, spiega la Sesta sezione penale della Corte (Sentenza 32368/2010) non può infatti riprodurre parti di sentenze, e commette reato "anche se lo fa citando la fonte, ove la rappresentazione del suo contenuto sia non il prodotto di uno sforzo mnemonico e di una autonoma elaborazione logica, ma il chiaro risultato di una materiale riproduzione operata mediante la utilizzazione di un qualsiasi supporto abusivamente impiegato nel corso della prova". Nel caso esaminato dalla Corte, la candidata ad un concorso pubblico aveva presentato come proprio un elaborato scritto che in realtà era la trascrizione della parte motiva di una sentenza del TAR.

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