Il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, nella circolare n. 18-C/2010 inviata agli ordini forensi, ha rappresentato che "L'avvocatura non è contraria al sistema della conciliazione pre-contenziosa, prevista dalla direttiva comunitaria, ma è contraria ad un sistema che così come congegnato, non è in grado di funzionare e, se messo in atto senza i correttivi suggeriti, avrà un impatto negativo sull'accesso alla giustizia e sulla difesa dei diritti". La circolare, diretta per conoscenza anche al ministro della giustizia, fa il punto sulla attuazione del decreto delegato 28/2010 che disciplina l'introduzione della mediazione obbligatoria
per alcune materie. Come si legge in un comuncato stampa del CNF le perplessità relative al profilo legislativo e organizzativo (legato agli oneri non solo finanziari che gravano sui Coa), "sono tutt'ora sul tappeto e il timore espresso da Alpa è che esse possano far implodere il sistema, facendo ricadere sull'avvocatura il suo mancato funzionamento e permettendo agli altri Ordini professionali 'di occupare tutti gli spazi possibili', provocando 'un danno incalcolabile e irrimediabile agli avvocati e all'immagine stessa dell'avvocatura'. Alpa propone dunque una raccolta di firme di parlamentari disponibili a presentare un progetto di legge correttivo. L'intervento dovrebbe riguardare tra le altre cose l'abolizione della obbligatorietà della mediazione.

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