Sono in arrivo novità su Facebook per favorire il rispetto della privacy: uno dei fondatori, Mark ZUCKERBERG, è pronto ad istituire un triplice cerchio di sicurezza per la protezione della sua creatura (nata, mi par di ricordare, per rimorchiare ragazze nel college di Harvard, previa violazione dei database della scuola): conoscenti - primo cerchio, conoscenti di conoscenti - secondo livello, tutto il web - terzo e sterminato livello. Cerca così di cautelarsi rispetto alle doglianze mosse in aprile a Facebook
di facilitare lo sfruttamento massiccio ed improprio dei dati personali a società che li strumentalizzerebbero. Potremo così scegliere il nostro profilo, impostando le informazioni che saranno visibili soltanto ai nostri amici, ai conoscenti degli amici o all'universo mondo. Non è la prima volta che ci occupiamo di Facebook dal momento che ricorderete la notizia del 12 aprile 2010 con cui il Portale dava conto della primizia assoluta rappresentata dalla sentenza del Presidente del Tribunale di Monza, Dott. Piero Calabrò, sugli aspetti risarcitori che possono promanare dall'utilizzo improprio del social network più noto al mondo. Il Giudice brianzolo ci ha insegnato che dalle intemperanze lessicali propalate su Facebook
nasce una fattispecie di responsabilità civile. Quanto tempo è trascorso da quel 4 febbraio 2004 quando nacque il progetto di mettere online il volume con i profili degli iscritti alla Harvard University, chiamato in gergo proprio Facebook. Nel giro di un mese dall'esordio più della metà degli studenti si era registrata al sito. Ma forse Zuckerberg ignora che a Malnate, nel Varesotto, ascendenze di toponomastica dai Cimbri, Valle del Fiume Olona a sei chilometri dal Capoluogo, che vanta un Civico Museo favoloso che spazia tra tutte le scienze naturali e che esibisce perfino la sabbia della Luna, scricchiola la giunta comunale: verosimilmente cadrà il 15 giugno 2010 incespicando sul piano regolatore.
Succede che l'Assessora malnatese ai Servizi Sociali decide di aderire ad un gruppo del popolare social network che invita molto poco elegantemente a fare un uso improprio del nostro caro tricolore. Già il 22 gennaio 2002 la Camera dei Deputati negò l'autorizzazione a procedere nei confronti di Umberto Bossi, per vilipendio alla bandiera: si trattava di "opinioni espresse nell'esercizio delle funzioni" di parlamentare ai sensi dell'Art. 68 della Costituzione. Già la Giunta per le autorizzazioni a procedere si era espressa in modo identico. Il Sindaco, indipendente eletto nelle liste del Pdl, è di avviso diverso dalla Camera dei Deputati e, venuto a conoscenza che il tricolore non va a genio all'Assessora, le revoca la delega. Per tutta risposta il partito di costei esce dalla maggioranza. Diktat: o la fan di Facebook torna al posto di assessore o il Sindaco può preparare i bagagli ch'è ora di sloggiare dal bel palazzetto municipale di colore giallo con le imposte verdi. Senonché, il Sindaco di Malnate tiene duro (ogni riferimento ad Umberto Bossi, inventore del gergale "celodurismo", è puramente casuale) non accettando compromessi. Attenti sempre all'uso che fate di Facebook! Nuoce anche gravemente al portafoglio ed alla ...Giunta.
Vedi anche:
Facebook: ecco gli aspetti legali che ognuno dovrebbe conoscere
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