Il Cnf ha riferito in una nota che "La media-conciliazione ha segnalato problemi che da tempo il Consiglio nazionale forense aveva comunicato alle istituzioni" e sottolinea che "da mesi la Commissione istituita dal Consiglio con l'apporto degli Ordini e delle Associazioni, ha lavorato sul testo proposto dall' ufficio legislativo del ministero della Giustizia". Il Consiglio forense ha gia' "segnalato al Ministero che la obbligatorieta' della conciliazione e' stata una scelta politica esclusiva del legislatore italiano che si pone in contrasto con la Costituzione; che l'annullabilita' del mandato incide sul rapporto avvocato-cliente facendo ricadere sul cliente l'errore omissivo dell'avvocato e quindi pregiudica gli interessi del cliente; che il rimedio dell'annullabilita' e' distonico rispetto all'orientamento della Corte di Cassazione, che in questi casi prevede il rimedio del risarcimento del danno; per l'omissione e' sufficiente la sanzione disciplinare". Peraltro, si legge nella nota, "Le proposte del Cnf tengono conto della direttiva comunitaria e delle realta' locali, che sono assai diverse tra loro, in alcune gia' effettuandosi la conciliazione con successo, in altre invece paventandosi la conciliazione per il gravoso carico di lavoro che comporterebbe e per la scarsita' delle risorse per metterla in atto.
Di ciascuna realta' si terra' conto, compreso di quelle in cui la conciliazione dovra' avvenire con il patrocinio gratuito".

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