La Corte di Cassazione, con sentenza n. 12027 del 17 maggio, si e' pronunciata in ordine ai compensi dei consulenti tecnici d'ufficio per incarichi unitari con accertamenti plurimi vertenti sul medesimo oggetto .I giudici di legittimità hanno ritenuto che il consulente avrà diritto ad un compenso unico sulla base di una analisi fattuale della attività espleta tata, rimesso allo valutazione discrezionale del giudice di merito, escludendo qualsiasi forma di automatismo. Secondo i giudici di legittimita', ai fini della liquidazione degli onorari, occorre far riferimento all'accertamento richiesto dal giudice e, qualora si tratti di accertamento plurimo su una pluralita' di oggetti, ancorche' in base a incarico unitario, e' legittima la liquidazione degli onorari come somma di quelli relativi ad ogni accertamento richiesto. Per determinare se un incarico sia unitario con accertamenti plurimi ma medesimo oggetto e come tale suscettibile di compenso unitario sia pure maggiorato, ovvero se lo stesso sia solo formalmente unico ma abbia in realta' una pluralita' di oggetti e pertanto possa essere ricompensato con la sommatoria dei compensi dovuti per ciascun accertamento, costituisce un apprezzamento di fatto, rimesso alla discrezionalita' del giudice di merito. Nel caso di specie i quesiti sullo stesso conto corrente
bancario, disposti dal giudice, avevano reso necessaria una molteplicità di accertamenti, non per questo la Suprema Corte che le prestazioni del Ctu si possono moltiplicare.

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