Mario Lana, presidente dell'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo, dopo la comunicazione della Banca d'Italia sulla indisponibilita' di fondi per il risarcimento per le vittime da sangue non ocntrollato ha dichiarato: "La Banca d'Italia ha comunicato che i tagli alle spese penalizzano proprio quelle persone che sono state danneggiate dallo Stato stesso, come le vittime da sangue infetto". In una nota Lana sottolinea che "Lo Stato ha deciso di non risarcire coloro che hanno contratto gravi patologie attraverso le trasfusioni di sangue o l'assunzione di farmaci emoderivati, incurante delle numerose condanne giudiziarie subite in tutta Italia. E' una vergogna che coloro che hanno sofferto per la gravita' delle malattie contratte a causa della negligenza delle istituzioni, cosi' come coloro che per lo stesso motivo hanno visto morire i propri cari, oggi si vedano negare il sacrosanto diritto ad essere risarciti. Un diritto a loro gia' riconosciuto dai tribunali ai quali si erano affidati per ottenere giustizia". Secondo Lana "nonostante le rassicurazioni secondo le quali la crisi economica sarebbe oramai alle spalle, assistiamo inermi ad un inaccettabile taglio della spesa pubblica necessaria a soddisfare i diritti di coloro che lo Stato avrebbe dovuto proteggere, ma che invece ha tradito due volte: una prima volta distribuendo negli ospedali sacche di sangue non controllato, ed ora impedendo loro di ottenere una sia pur minima consolazione, che tuttavia mai li compensera' della salute perduta, ne' della vita dei propri congiunti".

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