Anche le spese sostenute dal cliente durante la fase stragiudiziale per tentare di ottenere il risarcimento del danno possono essere ricomprese nella successiva richiesta giudiziale di risarcimento danni sotto il profilo del danno emergente. E' quanto chiarisce una sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto al danneggiato da un incidente automobilistico anche il rimborso delle spese dell'assistenza stragiudiziale pagate ad uno studio di assistenza infortunistica. La Corte (sentenza 997/2010) ha chiarito che tali spese sono a tutti gli effetti configurabili come danno emergente
e che tale configurabilità non può essere esclusa per il solo fatto che l'intervento stragiudiziale non abbia poi portato alla definizione della controversia. Ciò che rileva, piuttosto è verificare se le spese stragiudiziali siano state necessarie e giustificate. Nella parte motiva della sentenza la Corte richiama una sua precedente decisione in cui aveva affermato che "In tema di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, nella speciale procedura per il risarcimento del danno da circolazione stradale, introdotta con legge n. 990 del 1969 e sue successive modificazioni, il danneggiato ha facoltà, in ragione del suo diritto di difesa, costituzionalmente garantito, di farsi assistere da un legale di fiducia e, in ipotesi di composizione bonaria della vertenza, di farsi riconoscere il rimborso delle relative spese legali; se invece la pretesa lisarcitoria sfocia in un giudizio nel quale il richiedente sia vittorioso, le spese legali sostenute nella fase precedente all'instaurazione del giudizio divengono una componente del danno da liquidare e, come tali devono essere chieste e liquidate sotto forma di spese vive o spese giudiziali." (Cass. n. 2775 del 2006).
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