I Italia si litiga sempre di più, e sempre più spesso per le ragioni più disparate e stravaganti. Da un'indagine dell'Adnkrons è emerso che sono finite in cassazione le vicende "più strane": dagli avvocati che fanno causa perchè stressati dalle troppe denunce, a pastori condannati per abbandono di ovini sino a condanne contro "pericolosi" sradicatori di rose e di viti. Insomma anche nel ricorrere alla gustizia agli italiani "piace farlo strano". La Corte di Cassazione è oramai letteralmente invasa da liti di questo tipo e persino le Sezioni Unite sono state chiamate a pronunciarsi su un regolamento di competenza sollevato da danni causati nientedimeno che da "cinghiali selvatici". In un caso di separazione, poi, si è finiti in Cassazione perchè l'ex marito pretendeva a tutti i costi la restituzione dell'anello di fidanzamento che voleva "donare alla figlia". Inutile dire che al termine del complesso iter giudiziario l'anello e' poi rimasto alla consorte. E nella serie dei 'ricorsi strani' si deve anche collocare il caso di due giovani ladri di "coppi". I due erano stati sorpresi mentre, di notte, asportavano alcune tegole da una casa colonica.
Anche se colti sul fatto i due si sono difesi fino alla Cassazione sostenendo che si trattava di un rudere che cadeva a pezzi e che non potevano quindi essere accusati di furto. Fatti che di certo fanno sorridere ma il fenomeno non deve essere sottovalutato perchè, se non si trova al più presto un modo per scoraggiare le liti banali e di mero principio, il sistema giustizia rischia davvero la paralisi.

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