Dopo una condana a 1 anno e 8 mesi di reclusione per il reato di agevolazione all'uso di sostanze stupefacenti, è stato assolto dalla Cassazione che ha annullato, senza rinvio, la sentenza di condanna emessa dai giudici di merito nei confronti del preside dell'Istituto superiore Majorana di Rho. Agli inizi della vicenda gli erano stati contestati i reati di omessa denuncia, favoreggiamento e agevolazione dolosa di sostanze stupefacenti. Assolto per i primi due reati, il Preside non era riuscito a evitare la condanna per il reato di agevolazione all'uso di stupefacenti. La Suprema Corte però ha ora annullato anche questa condanna.
Giuliano Pisapia che con Francesco Romeo ha sostenuto la difesa del preside ha commentato la vicenda giudiziaria esprimendo la sua soddisfazione: "Finalmente si e' conclusa, con la piena assoluzione del preside, una vicenda giudiziaria che non doveva neppure inziziare. Il preside era stato ingiustamente accusato di non aver preso alcuna iniziativa per contrastare il consumo di sostanze stupefecanti (hashish) all'interno dell'istituto scolastico, malgrado che dagli atti processuali emergeva con evidenza la correttezza del preside che aveva preso numerose iniziative tese a prevenire, con strumenti informativi ed educativi oltre che con mirati controlli, un fenomeno, quale quello del consumo di sostanze stupefacenti, che riguarda purtroppo molti giovani'. [...] Come risultava dagli atti processuali - prosegue il legale - il preside Dagnini aveva preso tutte le dovute cautele e le necessarie inziative per impedire l'uso di stupefacenti da parte degli studenti, allertando gli insegnanti, rafforzando i controlli interni, aprendo uno sportello di supporto psicologico all'interno della scuola e portando avanti, in collaborazione con la asl e le istituzioni comunali, un progetto teso a una corretta informazione, all'eduzazione e al contrasto all'uso di stupefacenti. [...] Finalmente e' stata riconosciuta la correttezza e la professionalita' del professor [...] che, in piu' occasioni, nel corso del processo, dopo aver dimostrato di aver preso tutte le inziative possibili e necessarie, ha fatto presente che non bisogna confondere il ruolo degli insegnanti e quello delle forze dell'ordine, dichiarando - conclude Pisapia- che 'l'educazione alla salute non puo essere azione di polizia ma azione deve essere soprattutto azione preventiva e educativa'". "I miei studenti - aveva aggiunto il preside - mi devono percepire non come sceriffo ma come persona autorevole e di riferimento. Fermo restando che, se trovo uno spacciatore, lo denuncio immediatamente'".

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