Sono le conclusioni a cui e' giunta la commissione di studio sul diritto di famiglia, istituita dall'Associazione nazionale magistrati, dopo aver elaborato i dati di un monitoraggio svolto su un 'significativo' campione di uffici giudiziari
Roma (Adnkronos) - Il diritto di famiglia e' regolato da 'un insoddisfacente impianto normativo' e da 'difformita' di prassi' che porta a 'soluzioni contrastanti'. E' necessario quindi arrivare a 'soluzioni armoniche e non frammentarie', 'in tempi ragionevoli'. Modificando innanzitutto le norme dei processi di separazione e divorzio, ma anche quelle sull'affidamento dei figli, riconoscendo 'l'essenziale quanto irrinunciabile principio della bigenitorialita'. Sono le conclusioni a cui e' giunta la commissione di studio sul diritto di famiglia, istituita dall'Associazione nazionale magistrati, dopo aver elaborato i dati di un monitoraggio svolto su un 'significativo' campione di uffici giudiziari. Dalle prime valutazioni, riferisce in una nota l'Anm, emergono 'difficolta' interpretative, riferibili ad un insoddisfacente impianto normativo, e difformita' di prassi, con conseguenti soluzioni contrastanti'. Occorre quindi che 'le numerose iniziative di riforma in tema di diritto di famiglia, pendenti in Parlamento, possano in tempi ragionevoli completare il loro iter, dando luogo a soluzioni armoniche e non frammentarie, nell'ambito di una visione unitaria'.

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