La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha stabilito che la Germania dovra' risarcire i danni civili provocati alle vittime della strage nazifascista di Civitella, Cornia e San Pancrazio del 29 giugno del '44. La sentenza respinge così il ricorso della Repubblica federale di Germania che chiedeva l'immunita' sulla base della Convenzione di Vienna del '61 e del Trattato nazionale di pace stipulato con l'Italia. La decisione (che riguarda le 203 vittime della strage del 44) sembrerebbe aprire la strada a circa 10.000 cause di vittime del nazismo. La Cassazione in particolare ha confermato una precedente decisione della Corte militare d'Appello di Roma rendendo definitivo l'ergastolo
nei confronti di Josef Milde dell'esercito tedesco e confermando la condanna della Germania al pagamento dei danni, in solido con Milde, per nove parenti delle vittime. Allineandosi alle richieste della Procura militare, la Corte ha respinto la tesi della Germania che sosteneva il difetto di giurisdizione del nostro paese. Secondo piazza Cavour i crimini contro l'umanita', come quello avvenuto con la strage nazifascista del '44, non sono coperti da immunita'. Si tratta di una sentenza che non ha precedenti giacché stabilisce il principio per cui un paese puo' essere chiamato in giudizio, in sede penale, per la responsabilita' civile. Si ipotizza ora un nuovo corso per una quantita' enorme di risarcimenti se si considera che i deportati statisticamente si aggirano intorno alle 600.000 unita'.

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