Vittoria del Codacons: l'Inpdap è stata condannata a pagare 230.000 euro di multa per aver ingannato i pensionati su presunti prestiti personali e mutui ipotecari. Per la prima volta viene condannata una persona giuridica del diritto pubblico, istituita con legge dello stato (d.lgs. 30 giugno 1994, n. 479, delega al governo
in materia di riordino e soppressione di enti pubblici di previdenza e assistenza), in seguito all'esposto presentato dal Codacons, alcuni mesi fa, per violazione delle norme sulla pubblicità ingannevole. La sanzione pecuniaria è stata irrogata per una pratica commerciale che è stata definita "scorretta, in quanto contraria alla diligenza professionale e idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio cui è destinata", come ha dichiarato il Segretario Nazionale del Codacons, Francesco Tanasi, seguito all'innovativa sentenza di condanna. "L'opuscolo inviato ai pensionati dall'ente di previdenza pubblico, è stato considerato dall'Antitrust - continua Tanasi - inviato in qualità di professionista e non come erogatore di prestazioni creditizie soggetto ad un regime normativo pubblicistico." "Con riguardo alla gravità della violazione - si legge nella sentenza di condanna - occorre osservare che la fattispecie in esame ha avuto un impatto significativo tenuto conto della capillarità e capacità di penetrazione del mezzo utilizzato … va altresì considerata la debolezza dei destinatari, trattandosi di servizi finanziari rivolti a soggetti che presumibilmente versano in una situazione di particolare debolezza psicologica dovuta alle proprie condizioni economiche nonché l'entità del potenziale pregiudizio economico per i consumatori".

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