L'Associazione Nazionale Magistrati, gli avvocati e i sindacati del settore giustizia hanno preso posizione contraria ai tagli previsti dalla finanziaria. Il 'no' è stato espresso nel corso di una conferenza nella sede dell'Anm in Cassazione. La manovra prevede una decurtazione di circa 200 milioni di euro nel 2009, 240 per il 2010 e 440 per il 2011. Gli operatori della giustizia chiedono che si torni indietro su questa decisione dovendosi considerare la giustizia un settore strategico che va preservato dunque dai tagli. Luca Palamara, presidente dell'Anm, denuncia che i tagli rischiano di creare ulteriori problemi all'esercizio delle funzioni giurisdizionali: "per questo -spiega- sollecitiamo interventi per garantire un buon servizio ai cittadini". I tagli al settore coinvolgerebbero il personale amministrativo che andrebbe dunque a diminuire. L'Anm chiede dunque al ministro della Giustizia di prestare attenzione ad alcune priorità come la semplificazione dei riti civili, l'eliminazione dei procedimenti contro i contumaci e l'informatizzazione del processo. Il prossimo 25 ottobre l'Anm, i rappresentanti dell'organismo dell'Avvocatura e i sindacati si sono dati un nuovo appuntamento per decidere le iniziative da adottare.

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