Il presidente dei penalisti Oreste Dominioni nel corso di un convegno organizzato dall'Unione delle Camere penali italiane ha ribadito la necessità di "aprire subito il cantiere per una riforma organica della giustizia". E' stato così redatto un documento e consegnato al ministro della Giustizia Diversi i punti della proposta presentata dai penalisti al Guardasigilli che comprendono anche il rinnovamento della magistratura e la separazione delle carriere tra giudice e pubblico ministero: "Una riforma che introduce il dato fondamentale di rinnovamento del sistema giustizia allineandolo agli ordinamenti democratico-liberali". In particolare, al fine di attuare la separazione delle carriere - si spiega nel documento- e' necessario "spezzare il legame organizzativo che oggi unisce giudici e pubblici ministeri creando quindi due organi di governo
o insubordine dividendo il Csm in due sezioni". Nella proposta si parla anche di riforma del Csm: "l'organo di governo della magistratura -spiega Dominioni- e' diventato una terza Camera e da ultimo si e' trasformato in un organo di rappresentanza politica della magistratura con un ruolo di supplenza dell'Anm". I Penalisti vorrebbero istituire due Csm, uno composto da magistratura giudicante, l'altro requirente, con una composizione all'interno che si di grande rappresentanza sociale e una predominanza numerica di soggetti che non sono magistrati. Un'altro aspetto importante dle documento è quello relativo alla riforma della giurisdizione disciplinare, che "da parte del Csm - si legge - e' diventata domestica e ormai quasi da tutti considerata indulgente.
E' possibile che una modificazione della composizione del Consiglio porti ad un miglioramento della situazione. Una proposta piu' radicale potrebbe essere l'istituzione di un'alta corte disciplinare composta da giuristi di particolare prestigio nominati ad esempio dal presidente della Repubblica competente a giudicare della disciplina dei magistrati e in grado di appello anche di quella degli avvocati". Tra le proposte dei penalisti vi è anche la riforma della obbligatorieta' dell'azione penale. Recenti iniziative di alcuni uffici requirenti, "hanno avuto il merito di mettere il dito sulla piaga certificando lo stato di crisi di cui soffre l'attuazione pratica di tale principio". Anche il processo di formazione dei magistrati andrebbe aperto al "contributo delle altre professioni legali". Non solo, secondo i Penalisti è anche necessario "limitare o cancellare il numero dei magistrati fuori ruolo, in particolare di quelli distaccati presso i ministeri e soprattutto presso quello della Giustizia.
Questo indispensabile intervento vuole evitare che si sottraggano rilevanti risorse alla funzione giudiziaria". Anche l'avvocatura, secondo i penalisti, necessiterebbe di un rinnovamento, giacché - scrivono - la professione "attraversa ormai da tempo un periodo di crescente dequalificazione determinata da un lato dal progressivo ingresso di un numero esorbitante di nuovi professionisti e dall'altro dall'assenza di una normativa idonea a garantire una elevata qualificazione professionale".

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