Il Garante per la protezione dei dati personali (Newsletter del 5 febbraio scorso) ha reso noto di essere intervenuto nella questione relativa alla Fidelity Card e di aver vietato l'utilizzo dei dati trattati in modo illecito a quattro società che operano nella grande distribuzione.
Il Garante ha quindi osservato che in questo settore sono state riscontrate molte irregolarit: sono troppi i dati raccolti per i programmi di fidelizzazione, i moduli sono sempre poco chiari, le informazioni spesso incomplete e ha verificato una certa impossibilità di esprimere liberamente il consenso per i trattamenti di dati a fini di marketing.
L'Autorità Garante ha quindi stabilito che gli operatori delle società per cui è scattato il divieto, dovranno riformulare l'informativa (cartacea e on line), specificando quali dati sia obbligatorio indicare al momento dell'adesione al progetto e quali invece siano solo facoltativi.
Inoltre, sempre secondo le indicazioni date dal Garante, tali società dovranno precisare i diritti (di accesso, rettifica, cancellazione) che la normativa riconosce, chiarire che il consenso per autorizzare l'uso dei dati per altre finalità (marketing, profilazione) è libero, dovranno mettere il consumatore in condizione di poter scegliere liberamente se e quali trattamenti di dati autorizzare.

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