"Non risulta stabilito in linea generale quale durata debba avere la sopravvivenza perché possa essere ritenuta apprezzabile ai fini del risarcimento del danno biologico, ma è del tutto evidente che non può escludersi in via di principio che sia apprezzabile una sopravvivenza che si protrae per tre giorni".
E' quanto ha stabilito la Corte di Cassazione (Sent. n. 870/2008) affrontando il delicato caso della morte di un ragazzo causata da un incidente stradale in seguito alla quale i genitori agivano giudizialmente per ottenere il risarcimento anche del danno biologico "iure hereditatis". Vistasi respinta la richiesta sia in primo che in secondo grado, i coniugi hanno adito la Suprema Corte che, con la pronuncia sopra citata, ha riconosciuto tale risarcimento ed ha cassato la sentenza di appello nel punto in cui ha affermato che la sopravvivenza di tre giorni era insufficiente a far acquistare alla vittima il diritto al risarcimento del danno biologico.

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